
20 Feb Associazione Culturale Antonio Cotogni: 27 anni di canto e passioni.
[…] L’Associazione Culturale Antonio Cotogni, nasce per individuare la via che può portare l’uomo a rintracciare la natura originaria del mondo dei suoni vocali, attraverso la più grande libertà fisica e mentale, nel massimo ordine ed equilibrio. Ma l’ordine presuppone rigore, e quanto più questo ordine è equilibrio nella relazione fra il cantante e la musica, tanto più diventa difficile scegliere questa strada. Scegliere e decidere significa trovarsi per prima cosa di fronte al muro della tecnica. […]
Questo l’incipit dalla pagina del sito dell’associazione (link in fondo al testo) che porta il nome di Antonio Cotogni: celebre baritono ottocentesco che per ben 40 anni si esibì nei maggiori teatri italiani e stranieri e la cui voce è ancora oggi considerata una delle più belle nella storia del teatro lirico. Fu inoltre amico ed “insegnante” del nostro Ruffo, infatti tanti sono gli episodi e le menzioni che lo riguardano e che troviamo nel libro La mia parabola.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg se dobbiamo descrivere chi sono e cosa fanno gli amici della Cotogni che tra la didattica della scuola e le tante attività che portano avanti sono tra l’altro gli ideatori ed organizzatori, in collaborazione con noi eredi, del concerto Titta Ruffo – La leggenda di una voce: un progetto nato dalla volontà di celebrare ed onorare il grande baritono pisano con arie, canzoni e testi per ricordare una voce straordinaria, un uomo ed un artista impegnato con il suo tempo il quale che nonostante il suo alto valore artistico verrà osteggiato, diffamato e silenziato.
In attesa dell’evento di sabato 25 febbraio siamo andati a trovarli presso la loro sede, nel quartiere romano di Primavalle, per parlare un po’, assistere alle prove ed abbiamo colto l’occasione per delle interviste brevi agli artisti che si esibiranno così da conoscerli meglio. Buona lettura!
Cominciamo con Rosa Rodriguez, fondatrice e presidente dell’associazione, pasionaria argentina, cantante e ricercatrice vocale che da 40 anni studia ed insegna la tecnica Cotogni.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐞 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐒𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐨?
«Il recupero della grande tradizione del canto italiano con una visione aperta al futuro.»
𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚?
«Il canto del folklore dei contadini della mia terra.»
𝐂𝐡𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢?
«È il grande Maestro, una presenza reale nella mia vita ed uno stimolo costante per ogni mia ricerca.»
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐓𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐑𝐮𝐟𝐟𝐨?
«È la sintesi di un vero artista, forma e contenuto, valore artistico e fermezza morale.»
Passiamo ora a Patrizia Pavoncello, mezzosoprano, tra i fondatori dell’associazione nonché vice presidente, laureata in matematica che nella vita di tutti i giorni canta e conta cercando di risolvere i problemi e di dar voce ai sentimenti con fantasia e semplicità.
𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚?
«Ho iniziato studiando chitarra classica e poi in un secondo tempo mi sono avvicinata al canto.»
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐒𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚?
«Mi affascinava il mistero della voce, volevo capire la potenza del mezzo espressivo, poi studiando con Rosa ho scoperto la mia voce da mezzosoprano e ho continuato a studiare.»
𝐂𝐡𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢?
«Rappresenta il grande cantante essendo stato il baritono di Verdi ma anche l’eccellente Maestro, ideatore della grande Scuola Romana di canto.»
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐓𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐑𝐮𝐟𝐟𝐨?
«È il baritono dei baritoni, quello che Caruso è per i tenori, inoltre apprezzo l’alto valore morale e civile.»
Giuditta Puccinelli, soprano nonché membro del direttivo Cotogni, è una cantante “totale” e amante dei suoni di ricerca: collabora come voce solista in progetti e formazioni di diverso genere musicale; è laureata in Scienze Motorie ed ogni giorno è in prima linea con i suoi alunni. Ha un animo bucolico ed ama la vita e la libertà.
𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚?
«È un fuoco acceso da prima che io nascessi. Sono cresciuta in una famiglia dove la musica era perennemente presente. La scintilla? Il mio primo mangiadischi, regalatomi a 4 anni d’età.»
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚?
«Cantavo molto, ma con problemi vocali, e la mia realtà di cantante ne soffriva molto. Poi ho conosciuto Rosa, e abbiamo fatto un percorso che mi ha portato ad essere una cantante nuova, e di far poi anche parte del Laboratorio Cotogni.»
𝐂𝐡𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢?
«Per me Cotogni rappresenta un patrimonio didattico, artistico ed umano immenso, esempio di una concezione del canto serissima ma semplice allo stesso tempo (oltre ad essere romano, anzi, trasteverino!)»
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐓𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐑𝐮𝐟𝐟𝐨?
«Rappresenta la fierezza e la coerenza di essere Artista libero, forte, pensante.»
Continuiamo con il tenore Salvatore Maligno: membro solista del laboratorio di musica lirica dell’associazione, dal 2005 segue i seminari di perfezionamento della Maestra Rosa Rodriguez; ideatore del progetto “Partono e Bastimente”: Canzoni di musica Classica Napoletana da fine 800 ai primi del 900.
𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚?
«La passione innata per il canto.»
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚?
«Attraverso una conoscenza che me l’ha segnalata e da quel giorno sono passati 20 anni.»
𝐂𝐡𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢?
«Il Maestro Antonio Cotogni, grande artista e insegnante che ha segnato il percorso di tutti noi e che, con la sua eredità artistica, ci ispira a ricercare ogni giorno “il suono”.»
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐓𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐑𝐮𝐟𝐟𝐨?
«Un importante esponente del canto lirico che con il suo contributo artistico ha dato lustro al bel canto italiano nel mondo.»
Prima di calare il sipario puntiamo i riflettori sul pianista Luigi Francalanza il cui compito è quello di accompagnare, ma non solo, i cantanti: è diplomato in pianoforte, composizione, musica corale, direzione di coro e strumentazione per banda al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma; attualmente insegna Composizione al Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila.
𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚?
«Ho iniziato a studiare musica a 7 anni grazie a mia madre la quale si era accorta che avevo l’orecchio assoluto. Fui ascoltato da Vincenzo Vitale uno dei più grandi pianisti didatti della scuola pianistica napoletana il quale ha quasi “obbligato” i miei genitori a farmi studiare musica e da allora è iniziata questa grande avventura.»
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐒𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚?
«Ho cominciato a collaborare con l’Associazione Cotogni attraverso un mio collega cantante il quale conosceva una cantante che alcuni anni fa studiava presso la suddetta associazione.»
𝐂𝐡𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐭𝐨𝐠𝐧𝐢?
«Antonio Cotogni è uno dei più prestigiosi rappresentanti della tradizione vocale italiana della seconda metà dell’800 nella quale si sono affermati i più grandi cantanti tra cui Titta Ruffo, Beniamino Gigli, Giacomo Lauri-Volpi.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐓𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐑𝐮𝐟𝐟𝐨?
«Titta Ruffo fu uno dei più grandi baritoni italiani vissuti a cavallo tra ‘800 e ‘900 assieme a Mariano Stabile e Benvenuto Franci, questi ultimi entrambi allievi di Antonio Cotogni.
Sito web: https://associazionecotogni.org/
Prima di chiudere vi lasciamo con un bel regalo: il video del concerto dell’anno scorso che per la prima volta ha visto celebrare Titta Ruffo. Buona visione!